"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

martedì 6 gennaio 2015

Santo del giorno

Il nome Epifania rivela l’origine orientale di questa solennità in cui, quando l’Oriente adottò il 25 dicembre per la nascita di Gesù, il tema natalizio lasciò il posto a quello della manifestazione di Cristo ai Magi per mezzo della stella, che è il tema predominante della festa, soprattutto in Occidente. Noi siamo abituati a chiamare “re” i Magi, a ritenere che fossero tre coi nomi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Nulla di tutto ciò leggiamo però nel racconto di Matteo, l’unico dei quattro Vangeli a parlare di “alcuni Magi” giunti a Gerusalemme dall’Oriente guidati da una stella, che portarono al Bambino in dono oro, incenso e mirra e che, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode a cui avevano chiesto, appena arrivati, dove fosse il neonato re dei Giudei, se ne tornarono poi al proprio paese. Il culto dei Magi - rimasto forte per tutto l’alto Medioevo anche perché i germani convertiti al Cristianesimo, in quanto “barbari” li sentivano come loro patroni – si rafforzò a partire dai secoli VIII-X, quando la festa dell’Epifania si andò più strettamente collegando coi rituali regali e imperiali, e raggiunse l’acme nel XII secolo per volontà di Federico I Barbarossa. Secondo una tradizione del IV-VI secolo, le reliquie dei Magi erano custodite nella chiesa milanese di Sant’Eustorgio (ma nel Duecento Marco Polo ne avrebbe viste altre in una città della Persia). Comunque nel 1164, allorché Milano fu distrutta perché ribelle all’Impero, l’arcicancelliere imperiale Reinaldo di Dassel, arcivescovo di Colonia, le prelevò per portarle nella sua città, deponendole nel duomo di cui era appena stata avviata la costruzione. Là esse riposano ancora oggi e sono state oggetto del grande pellegrinaggio dei giovani guidato, nell’estate del 2005, da Benedetto XVI. Il culto dei Magi dette luogo nel Medioevo a pellegrinaggi e a tradizioni devozionali che ancora perdurano specie nell’Europa centrale, dalla Lombardia e dalla Toscana.

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