"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
domenica 25 gennaio 2015
Santo del giorno
L’importanza della conversione del “dottore delle genti”, che la Chiesa ricorda oggi è rilevabile dai tre racconti riportati nel libro degli Atti degli Apostoli dove si apprende ciò che avvenne sulla via di Damasco, dove un uomo di indiscussa fede monoteistica, osservante della legge giudaica come buon fariseo, compie una svolta radicale, trasformandosi da persecutore dei cristiani in eroico, instancabile annunciatore del Vangelo fino a pagare col martirio questa sua scelta di vita. C’è da dire che il racconto biblico ci fornisce non soltanto la cronaca dell’esperienza personale di Paolo, ma anche una importante fase di passaggio nella storia della Chiesa delle origini, perché Luca (l’autore degli Atti) inquadra la vicenda nel vasto disegno della prima espansione missionaria cristiana, che prende il via dalla persecuzione in cui Stefano muore lapidato come protomartire. Saulo infatti era tra coloro che approvarono l’uccisione di Stefano; ed ancora lui viene chiamato a raccoglierne l’eredità, dopo l’incontro con Cristo sulla via di Damasco; incontro che non è stato solo un momento trasformante e fondante, ma anche il punto unificante di riferimento di tutta la sua azione evangelizzatrice. Da esso nascono la teologia e la spiritualità di Paolo, le quali diventano anche per noi il paradigma della nostra vita spirituale e apostolica. La scelta di questa festa come conclusione della settimana di preghiere per l’unità della Chiesa è quanto mai appropriata e consona alla dimensione universalistica di questa conversione. Sempre oggi, quasi come appendice all’evento, la Chiesa associa la memoria dell’Apostolo a quella di sant’Anania, il cristiano definito dagli Atti «uomo pio secondo la legge cui rendevano testimonianza tutti gli ebrei di Damasco», che il Signore manda da Saulo e che, imponendogli le mani, gli fa riacquistare la vista e lo battezza. Una tradizione tardiva afferma che subì il martirio, fustigato e lapidato, il 10 ottobre dell’anno 70.
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