"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

giovedì 22 gennaio 2015

Santo del giorno

Pio XI nel 1932 definì Vincenzo Pallotti «provvido antesignano e collaboratore dell’Azione Cattolica». Eppure non fu subito capito anche da certi ambienti ecclesiali, come succede spesso a chi ha intuizioni profetiche. Nato a Roma il 21 aprile 1795, frequentò prima il Collegio Romano e poi l’Università e dal 1810, morti i genitori, convisse con la zia, la clarissa Rita De Rossi la quale, cacciata dal suo monastero in seguito alle leggi napoleoniche di soppressione degli ordini religiosi, contribuì non poco a spingerlo sulla via della santità. Ordinato sacerdote nel 1818, egli entrò in amicizia con gli ecclesiastici più distinti di Roma, tra cui san Gaspare Del Bufalo e, ricoprendo importanti incarichi come Accademico della Facoltà di Dogmatica, della Scolastica e dei Luoghi teologici, nonché come confessore del Seminario Romano, si prodigò a tutto campo nel suo ministero, ottenendo la collaborazione di molti ecclesiastici e laici, e nel 1834 fondò la Società dell’Apostolato Cattolico. L’opera tuttavia fu duramente combattuta da certi ambienti ecclesiali e nel 1838 il titolo di “Apostolato Cattolico” fu proibito. Caratteristica fu la sua idea – poi affermata dal Concilio Vaticano II nella Apostolicam actuositatem - di «invitare anche i laici dell’uno e dell’altro sesso di ogni stato, grado, condizione e professione del popolo, onde ancor essi animati dalla vera carità cristiana e coi mezzi temporali e colle opere temporali anche della loro professione» cooperassero «nel modo più energico, attuato e perseverante». Preziosa collaboratrice gli fu la ven. Elisabetta Sanna, una vedova sarda che, giunta a Roma in pellegrinaggio, non potendo tornare in patria per gravi ragioni di salute, si dedicò totalmente alla Società dell’Apostolato Cattolico. Vincenzo morì il 22 gennaio 1850, rimpianto dai romani edificati dalla sua inesauribile carità. Pio XII lo beatificò nel 1950 e Giovanni XXIII lo canonizzò il 20 gennaio 1963.

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