"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
mercoledì 14 gennaio 2015
Santo del giorno
La vita narrata da san Paolino di Nola in forma poetica è il primo documento storico sul santo che la Chiesa ricorda oggi. Felice nacque a Nola nel III secolo da un ricco padre di origini orientali. Consacratosi da giovane al Signore come presbitero, diventò fedele collaboratore del vescovo di Nola, Massimo, che durante l’ultima persecuzione anti-cristiana abbandonò la propria sede per rifugiarsi in un luogo deserto, lasciando in città Felice che lui aveva designato come suo successore. Ma anche Felice fu imprigionato e crudelmente torturato, venendo poi liberato miracolosamente da un angelo e da lui condotto dove si trovava Massimo, gravemente infermo, che fu portato dal santo a Nola e affidato alle cure di un’anziana cristiana. La persecuzione, momentaneamente sospesa, ebbe poi una seconda ondata costringendo il nostro protagonista, che aveva ripreso con zelo il suo ministero sacerdotale, a fuggire perché nuovamente ricercato. Rimase nascosto in una cisterna disseccata per circa sei mesi, nutrito da una pia donna. Tornata la calma con la pace di Costantino (nel 313), essendo morto il vescovo Massimo, Felice fu candidato a succedergli, ma egli rifiutò per umiltà, a favore di un sacerdote di nome Quinto, dando alla propria vita una svolta decisiva all’insegna della povertà: rinunciò infatti a rivendicare i beni che gli erano stati confiscati e trascorse il resto dei suoi giorni lavorando e dedicandosi a opere di carità. Non si conosce la data della sua morte, avvenuta presumibilmente dopo il 313. Venerato sempre come martire, anche se non fu ucciso, per le molte sofferenze patite, fu sepolto nella necropoli di Cimitile, presso Nola, uno dei più importanti complessi paleocristiani del Mezzogiorno d’Italia. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, anche per i miracoli che vi si verificavano. Il santo vescovo Paolino gli dedicò ben 14 dei suoi carmi, diffondendone la fama di santità. che è tuttora molto viva
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