"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
domenica 8 febbraio 2015
Santo del giorno
Girolamo Emiliani (o Miani, come veniva chiamato popolarmente), nato a Venezia nel 1486 da una famiglia patrizia, nel 1511 si trovò coinvolto, in qualità di Castellano reggente a Castelnuovo di Quero sul Piave al posto del fratello Luca, ferito in guerra negli scontri fra le truppe della Serenissima e quella della Lega di Cambrai. Il 26 agosto fu catturato e messo in prigione. L’esperienza del carcere provocò in lui un cambiamento radicale. Liberato misteriosamente per intercessione della Madonna, nel santuario di Santa Maria Maggiore a Treviso fece voto di dedicarsi ai poveri, agli infermi e agli orfani. Al riguardo decisivo per lui fu l’incontro con Giampiero Carafa (futuro papa Paolo IV) diventato suo direttore spirituale, e con san Gaetano Thiene, che aveva fondato l’ospedale degli Incurabili; e poiché in conseguenza delle guerre e delle epidemie ricorrenti c’erano tanti orfani a cui pensare, egli cominciò a raccoglierli istituendo per loro il Pio Luogo San Basilio, poi, dopo aver rinunciato a ogni proprietà a favore dei suoi sei nipoti (tre figli del fratello Luca e tre dell’altro fratello Marco), cominciò una singolare missione itinerante in varie città della Repubblica di Venezia e dello Stato di Milano per istituirvi o riorganizzarvi orfanotrofi e ricoveri per le prostitute convertite. Prima tappa fu Verona, poi eccolo a Brescia, quindi a Bergamo, Milano, Pavia e Como, dove diede vita a diverse case di accoglienza. Con alcuni collaboratori fondò a Somasca, un villaggio tra Bergamo e Lecco, la Compagnia dei Servi dei Poveri. Contagiato dalla peste mentre si prodigava ad assistere i suoi orfani colpiti dal morbo, morì l’8 febbraio 1537. La sua Compagnia fu poi elevata da Pio V a ordine religioso col nome di Chierici regolari di Somasca (più noti come Somaschi). Beatificato nel 1747 e canonizzato nel 1467, fu da Pio XI nel 1928 proclamato “patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata”.
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