"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

giovedì 12 febbraio 2015

Santo del giorno

Era un nobile visigoto e si chiamava Vitiza. Nato verso la metà del secolo VIII in Settimania, regione a sud dell’allora regno dei franchi, fu mandato ancora fanciullo dal padre alla corte del re Pipino il Breve perché ricevesse una formazione adeguata; più tardi si pose al servizio di Carlo Magno, successo a Pipino, ma nel 774 cominciò in lui un processo di conversione, soprattutto dopo che, durante l’attraversamento di un fiume, aveva rischiato di annegare insieme al fratello. Attribuita a Dio la salvezza, si fece monaco col nome di Benedetto nel monastero di Saint-Seine presso Digione. Ma insoddisfatto della disciplina che vi veniva praticata, lo abbandonò ritirandosi ad Aniane (oggi nella Linguadoca) dove costruì un cenobio destinato a diventare il centro di una grande riforma. Riallacciato il contatto con la corte carolingia, con l’aiuto di Carlo Magno e di altri nobili franchi costruì un nuovo monastero più ampio imponendovi l’osservanza della regola di Benedetto da Norcia. Il successore di Carlo, Ludovico il Pio, lo volle come suo consigliere e lo incaricò della riforma dei monasteri dell’Aquitania e nell’817 decise di estendere questa a tutti i monasteri del territorio imperiale. Convocata ad Aquisgrana un’assemblea degli abati dell’area franco-germanica, Benedetto presentò una serie di canoni, il cosiddetto Capitolare monastico, che fu promulgato da Ludovico come nuova disciplina di tutti i monasteri dell’impero. Esso imponeva prescrizioni liturgiche uniformi, dando grande rilevanza all’Ufficio divino, e determinava con maggior rigore la disciplina del digiuno e le norme riguardanti il cibo e le bevande. Inoltre, accanto alla preghiera poneva il lavoro, sia all’interno del monastero (cucina, forno, officine), sia nei campi, e dava importanza anche al canto e alla musica. Benedetto morì l’11 febbraio 821 nel monastero di Cornelimünster presso Aquisgrana, che Ludovico aveva costruito per avere più vicino a sé il santo.

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