"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
sabato 21 febbraio 2015
Santo del giorno
Dante, nella Divina Commedia, lo colloca nel settimo cielo tra i contemplativi. E con ragione. Nato a Ravenna nel 1007, Pier Damiani rivelò ben presto doti intellettuali straordinarie tanto che, dopo gli studi compiuti a Ravenna, Faenza e Parma, a soli 25 anni insegnava nell’università. Ma tre anni dopo si ritirò in solitudine nell’eremo camaldolese di Fonte Avellana per condurre vita penitente; da qui dovette trasferirsi per assumere l’incarico di predicatore offertogli dall’abbazia di Pomposa e da altri monasteri. Tornato a Fonte Avellana, dove fu nominato priore, fondò e riformò monasteri che riunì in una congregazione di forte ispirazione camaldolese. L’imperatore Enrico III e vari Pontefici lo fecero nuovamente uscire dalla sua solitudine per fare di lui il fustigatore instancabile delle due principali piaghe dell’epoca: la simonia e l’immoralità del clero. Creato cardinale, nonostante le sue resistenze, da Stefano IX per governare la diocesi suburbicaria di Ostia nel 1057, dieci anni dopo rinunciò dopo aver visto il fallimento dei suoi sforzi per riconciliare il papato con l’impero. Grande viaggiatore, fu anche legato papale in Francia, Germania e in molte regioni italiane, sempre artefice di pace tra le fazioni avverse, e col suo rigore ascetico e la sua lotta per liberare la Chiesa dagli affari temporali fu un precursore della riforma intrapresa dal suo grande amico, il monaco Ildebrando (futuro Gregorio VII), di cui però non condivideva i metodi, poiché pensava di agire più efficacemente dal suo eremo. Nel 1072, al ritorno da un’ennesima missione papale a Ravenna, Pier Damiani morì a Faenza nel monastero benedettino di Santa Maria foris portam la notte del 22 febbraio, mercoledì delle Ceneri. Per l’ardente difesa della dottrina, che lo portò a scrivere opere teologiche, pastorali e agiografiche (celebre la biografia da lui dedicata al fondatore dei camaldolesi, san Romualdo), il santo sarà proclamato nel 1828 da Leone XII dottore della Chiesa.
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