"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
domenica 1 febbraio 2015
Santo del giorno
Sant’Orso, uno dei personaggi più cari alla tradizione popolare valdostana, era un umile sacerdote incaricato di custodire la chiesa dedicata a san Pietro, che sorgeva fuori delle mura di Aosta. Le notizie certe su di lui sono poche, perché in nessuna delle due redazioni medioevali della sua vita – che si può stabilire tra i secoli V e VIII - troviamo dati precisi. Più sicuro è il suo dies natalis, la sua nascita al cielo, che secondo le più antiche fonti è assegnato al 1° febbraio. Egli non si distinse per azioni o eventi particolari: caratteristica della sua santità furono la inesauribile carità verso i poveri, la semplicità e l’umiltà, la pace interiore. Non era nobile, non possedeva ricchezze, esercitava con scrupolo e costanza il suo compito di custode della chiesa e si manteneva col lavoro delle proprie mani, coltivando la terra e lavorando ad un vigneto accanto alla propria abitazione. Il resto del tempo lo trascorreva al servizio dei malati e dei poveri, ai quali donava una parte del suo raccolto. Un’antica tradizione locale gli attribuisce diversi prodigi, tra cui quello di aver fatto scaturire, in tempo di siccità, col solo tocco del suo bastone, la sorgente di Busseyaz, nei pressi della città. Non riuscì purtroppo a smuovere il cuore indurito del vescovo Ploziano, descritto come un eretico ariano dominato dai peggiori vizi, ma che comunque trovò il suo meritato castigo in una fine ingloriosa. Il culto per il santo, oltre che ad Aosta dove venne dedicata al suo nome l’antica chiesa di san Pietro (oggi Collegiata dei santi Pietro e Orso), si estese nelle diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Novara e, oltre le Alpi, ad Annecy e nel Vallese fin dal secolo XII, nonché nell’Italia Nord-occidentale. Egli è invocato come protettore delle campagne, contro i pericoli delle inondazioni o della siccità e contro le malattie del bestiame. Al suo nome è legata anche l’antichissima fiera degli oggetti in legno, detta appunto Fiera di Sant’Orso, che alla vigilia della festa richiama una gran folla ad Aosta.
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