"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
lunedì 23 febbraio 2015
Santo del giorno
Policarpo era discepolo di san Giovanni evangelista e amico di sant’Ignazio di Antiochia. Nato da genitori cristiani dopo il 75 e subito battezzato, acquistò ben presto autorità, tanto che venne designato vescovo di Smirne e mandato a Roma da papa Aniceto come rappresentante dei cristiani dell’Asia Minore per discutere la questione della data per la celebrazione comune della Pasqua. Su tale argomento non si giunse a un accordo tra i vescovi di Smirne e di Roma, ma Policarpo seppe mantenere l’unità della fede nel rispetto delle diversificate tradizioni delle due Chiese locali. Lui e il Papa rimasero entrambi in comunione e si separarono in pace. Inoltre, la sua permanenza presso la sede apostolica non fu inutile: egli ebbe infatti occasione di confutare efficacemente gli Gnostici e di impedire che false dottrine conquistassero facilmente i fedeli. Aveva forse 86 anni quando fu preso e – nonostante gli sforzi per salvarlo dei giudici che non comprendevano la fermezza della fede dell’anziano vescovo, interpretandola come ostinazione - condannato a morire sul rogo nello stadio di Smirne. L’esecuzione avvenne un 22 febbraio durante il proconsolato di Stazio Quadrato, (nell’anno155-156 o secondo altri 168-169). Conserviamo una lettera in cui ci è narrato il martirio del santo: la scrisse un certo Marcione immediatamente dopo la morte e venne inviata ai cristiani di Smirne e a quelli di Filomelio nella Frigia. Si tratta di un documento importante sotto l’aspetto storico, agiografico e liturgico. Prima che fosse bruciato vivo, la folla diede testimonianza al vescovo gridando: «Questo è il maestro d’Asia, il padre dei cristiani, il distruttore dei nostri idoli, che insegna a molti a non fare sacrifici e a non adorare». Per la sua antichità è pure da segnalare la lettera di Policarpo ai cristiani di Filippi, con citazioni da Clemente Romano e dalla prima lettera di Pietro, in cui esorta alla fedeltà nella fede e nella pratica della vita cristiana a imitazione di Cristo.
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