"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
domenica 28 settembre 2014
Santo del giorno
Il primo slavo che ha meritato l’onore degli altari è san Venceslao, duca di Boemia. Nato nel 907 a Stochov dal duca Vratislav e da Drahomira, ricevette dalla nonna paterna Ludmilla, che la Chiesa venera come santa, una buona educazione religiosa. Mortogli il padre, nel 920 assunse la reggenza del ducato pur essendo ancora adolescente e fino alla maggiore età regnò sotto la reggenza della madre la quale però, entrata in contrasto con la suocera (probabilmente per l’influenza da questa esercitata sul giovane nipote), costrinse Ludmilla a ritirarsi a Tetín e più tardi la fece uccidere. Diventato maggiorenne, Venceslao riuscì a sottrarsi alla tutela della madre, allontanandola dalla corte, e fece traslare solennemente le spoglie di Ludmilla nella chiesa di San Giorgio a Praga. Nei suoi anni di regno cercò di consolidare e allargare i confini della Boemia e di resistere alla pressione del mondo germanico, avvicinando la sua terra all’Europa occidentale e alla sua cultura. Oltre che per l’amministrazione imparziale della giustizia e per l’attenzione ai poveri, il giovane duca si distinse per il suo zelo religioso e l’appoggio incondizionato al clero (in gran parte di origine germanica) nell’opera di evangelizzazione delle popolazioni. Frattanto però attorno al fratello minore Boleslao si era formata un’opposizione decisa ad impadronirsi del trono uccidendo Venceslao. In occasione della festa dei santi Cosma e Damiano, su invito del fratello il duca si recò al castello di Starà Boleslav, la cui chiesa era dedicata ai due fratelli taumaturghi. Il giorno seguente, mentre si recava in quella chiesa per recitare le preghiere del mattutino, Venceslao venne assalito da sicari e ucciso. Venerato come martire della fede, le sue spoglie furono traslate a Praga, nella chiesa di san Vito, e il suo culto si diffuse rapidamente in tutto il regno e nei paesi limitrofi. Col passare dei secoli, Venceslao diventò l’eroe nazionale e religioso, simbolo dello stato boemo.
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