"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
mercoledì 24 settembre 2014
Santo del giorno
La festa della beata Vergine della Mercede è legata alle vicende che spinsero san Pietro Nolasco a fondare l’Ordine della Mercede. Nel 1203, profondamente commosso dalla condizione miserabile dei cristiani fatti schiavi dai Mori, che allora erano padroni di gran parte della Spagna, si trasformò in mercante riuscendo a liberare col suo denaro trecento schiavi. Poi si unì ad altri nobili e generosi giovani per raccogliere offerte e ripetere ogni anno i riscatti. Ed ecco la svolta decisiva: nella notte dal 1° al 2 agosto 1218, gli apparve la Madonna che lo incoraggiò a fondare un Ordine che si dedicasse alle opere di misericordia e specialmente alla redenzione degli schiavi. Nacquero così i Mercedari: uno di loro, se le somme raccolte si rivelavano insufficienti per liberare uno schiavo, si sostituiva a lui. L’Ordine è tuttora attivo anche in Italia: a Cagliari, i Mercedari gestiscono il santuario della Madonna di Bonaria. Da loro la beata Vergine era onorata fin dagli inizi in Aragona e in Catalogna sotto il titolo “della Mercede”. Nel formulario liturgico del 24 settembre situato nella Raccolta di messe della beata Vergine Maria definita nel 1986, Cristo è presentato come il “Redentore del mondo”, che con il suo sacrificio ci ha conquistato la “libertà filiale”, e Maria è la serva del Signore, avendo dedicato tutta se stessa alla “missione redentrice del Figlio”. Come l’antica Giuditta con grande coraggio liberò il popolo dall’assedio di Oloferne, così Maria, nuova Giuditta, lottò con l’antico serpente, procurando la salvezza al popolo d’Israele e a tutta la Chiesa. La Vergine stette salda sotto la croce di Cristo “come generosa compagna della (sua) passione”; dichiarata madre dei discepoli del Figlio “con materna sollecitudine si china su di essi “che gemono nell’oppressione e nell’angoscia, perché spezzi i ceppi di ogni schiavitù, riacquistino la piena libertà del corpo e dello spirito”. Papa Innocenzo XII, nel 1696, estese questa festa a tutto il rito romano.
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