"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

mercoledì 24 settembre 2014

Servo di Dio Carlo Acutis

Forse un giorno, neppur troppo lontano, avremo un santo, regolarmente canonizzato, come patrono di internet e protettore di tutti i cybernauti. Già ora abbiamo un valido intercessore in Carlo Acutis, un ragazzo di 15 anni “patito” di internet come i suoi coetanei ma, a differenza di tanti di loro, convinto che debba diventare “veicolo di evangelizzazione e di catechesi”.
Sul web è ancora presente (www.miracolieucaristici.org) la mostra virtuale progettata e realizzata da lui a 14 anni, che sta facendo il giro del mondo e che testimonia come per Carlo l’Eucaristia sia da considerare l’ “autostrada per il cielo”. Nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove i suoi genitori si trovano per lavoro. Cresce a Milano differenziandosi dagli altri solo per una particolare inclinazione per la religione che a 12 anni lo porta alla Messa ed alla Comunione quotidiana. Nell’adolescenza arriva anche il Rosario quotidiano e l’adorazione eucaristica, convinto com’è che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza... ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”. Fa un suo “kit per diventare santi” che regala a tutti e che contiene un desidero grande di santità: Messa, Comunione e Rosario quotidiano, una razione giornaliera di Bibbia, un po’ di adorazione eucaristica, la confessione settimanale, la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri. È convinto di non invecchiare; “Morirò giovane”, ripete, ma intanto riempie la sua giornata di attività: con i ragazzi del catechismo, con i poveri alla mensa Caritas, con i bambini dell’oratorio. Trova anche il tempo per suonare il sassofono, giocare a pallone, progettare programmi al computer, divertirsi con i videogiochi, guardare gli adorati film polizieschi, girare filmini con i suoi cani e gatti. Oltre a studiare in quanto frequenta con profitto (senza essere il primo della classe) il liceo milanese “Leone XIII”. Dagli amici è amato per l’ allegria che sa portare nella compagnia, anche se lui non cerca lo sballo come gli altri, sempre misurato e padrone dei suoi sentimenti e dei suoi slanci. Anche chi lo avversa e lo deride finisce per subirne il fascino e per lasciarsi attrarre da lui. Poi, improvvisa come un fulmine a ciel sereno, arriva la leucemia, quella acuta che non lascia scampo, e che lui accoglie con un sorriso, offrendo la sua vita per il Papa e per la Chiesa. Cerca la guarigione perché ama la vita, ma sorride alla morte come all’incontro con l’Amato e perché sa che oltre ad essa non c’è il nulla. Muore il 12 ottobre 2006 e lo seppelliscono nella nuda terra ad Assisi, la città di San Francesco che più di altre ha amato e nella quale tornava così volentieri per ritemprare lo spirito. “Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie”, aveva scritto. Un destino a cui egli evidentemente è sfuggito se, appena trascorsi i cinque anni previsti dalle norme canoniche, la diocesi milanese ha subito dato inizio al processo di beatificazione, mentre in Italia e all’estero cresce la fama e la stima per questo ragazzo che ha cercato la santità in modo straordinario pur nell’ordinarietà della vita dei giovani d’oggi.

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