"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

mercoledì 10 settembre 2014

Santo del giorno

Nicola da Tolentino, un santo popolarissimo non soltanto nelle Marche, ma in tutta Italia, è un asceta, un severo penitente che, contrariamente a quanto si potrebbe credere, sapeva trasfondere gioia. Nato nel 1245 a Castel Sant’Angelo in Pontano, nel Maceratese, sugli undici-dodici anni entrò come oblato – cioè senza obbligo di voti - tra gli Eremitani di Sant’Agostino. Più tardi venne accolto nell’Ordine e, dopo il noviziato a San Ginesio, completò gli studi di teologia a Tolentino e a Cingoli, dove fu ordinato sacerdote nel 1269. Da allora la comunità agostiniana di Tolentino divenne centro di irradiazione di un apostolato instancabile nel territorio marchigiano tra i vari conventi dell’Ordine che lo accoglievano nel suo itinerario di predicatore. Anche le regole monastiche più severe alleggeriscono di solito certi obblighi (lunghe preghiere, digiuni) per chi è in viaggio o è costretto fuori sede; lui invece non si fece mai sconti, alternando le preghiere alle penitenze più rigide: si batteva, soprattutto il venerdì, con verghe e flagelli; non mangiò mai carne, uova, latticini e frutta; il solo cibo fu verdura e brodaglia di legumi senza condimento; digiunava a pane e acqua il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato e durante la Quaresima tutti i giorni eccetto la domenica. Il santo è anche una delle figure più significative tra gli apostoli del confessionale, dove passava lunghe ore ad ascoltare i penitenti, in Quaresima dall’alba fino all’ora di vespro senza nutrirsi. Per i poveri, i malati e i disperati era sempre disponibile: non gli bastava “portare” aiuto, voleva “essere” l’aiuto, anche con la sua persona, grazie alla sua capacità di promotore della comunicazione e della convivenza. Morì a Tolentino il 10 settembre 1305. Nonostante la diffusa fama di miracoli ottenuti per sua intercessione, la canonizzazione, a causa delle vicende della Chiesa (l’esilio del papa ad Avignone e lo Scisma d’Occidente) si ebbe soltanto il 5 giugno 1446.

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