"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
domenica 5 ottobre 2014
Santo del giorno
Faustina Kowalska, nata in un villaggio polacco il 25 agosto 1905 e battezzata col nome di Elena, era la terza di dieci figli di una famiglia contadina nella Polonia allora divisa tra gli imperi russo, tedesco e austriaco. Dopo tre anni discuola, fu mandata a servizio presso varie famiglie per aiutare i genitori che versavano in una difficile situazione economica. Lei pensava di farsi religiosa, ma poté realizzare la sua vocazione soltanto nell’agosto 1925 entrando nella comunità della Vergine della Misericordia, a Varsavia, come suora conversa, prendendo il nome di Maria Faustina. Fece la cuoca, la giardiniera, la portinaia in quasi tutte le case della congregazione tra cui quelle di Varsavia, Vilnius e Cracovia. Ma contemporaneamente, conducendo una vita spirituale molto intensa, era destinataria di visioni e rivelazioni che i suoi confessori le suggerirono di annotare in un diario, da lei intitolato «La divina misericordia nell’anima mia», e che venne poi tradotto e pubblicato in diverse lingue: si tratta di un resoconto particolareggiato di profonde rivelazioni e di esperienze spirituali. Suor Maria Faustina morì a soli 33 anni il 5 ottobre 1938, offrendosi alla misericordia divina come vittima per la conversione dei peccatori. Nel secondo anno della guerra 1939-1945 si cominciò a divulgare la devozione a Gesù Misericordioso, non soltanto in Polonia ma anche altrove, e con essa anche il culto dell’apostola di questa devozione. Nel 1965 si iniziò a Cracovia, di cui era allora arcivescovo mons. Karol Wojtyla, l’inchiesta diocesana, a cui fece seguito a Roma il processo presso la Congregazione per le Cause dei Santi: Giovanni Paolo II la beatificò il 18 aprile 1993 e il 30 aprile del 2000 la iscrisse nell’albo dei santi. Fu questa la prima canonizzazione celebrata da Giovanni Paolo II.
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