"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

mercoledì 8 aprile 2015

Santo del giorno

Una vita travagliata, quella della santa odierna, ma alla fine gratificata dallo sviluppo della famiglia religiosa da lei fondata, votata – come disse Paolo VI in occasione della sua canonizzazione - «al servizio del prossimo più povero e bisognoso; a un umile, gratuito, perpetuo, affettuoso servizio: quello dell’istruzione popolare della gioventù femminile». Nata nel 1751 a Cuvilly nell’Oise, dovette lasciare la scuola e a sottoporsi a pesanti lavori manuali per aiutare la famiglia, ridotta in miseria da un dissesto finanziario subito dal padre. A 22 anni, colpita da una paralisi alle gambe che la immobilizzò, sotto la guida del suo parroco si dedicò alle pratiche di pietà e all’insegnamento del catechismo ai bambini. Durante la Rivoluzione francese, fu accusata di nascondere dei preti “refrattari” (cioè quelli che, per fedeltà al Papa, rifiutavano di giurare obbedienza al nuovo ordinamento del clero) e fuggì ad Amiens, dove incontrò il padre Varin, superiore dei Padri della Fede, che la esortò a fondare un’opera per l’educazione cristiana delle fanciulle. Nel 1803 cominciò la vita comune con alcune compagne e l’anno dopo, fatta la professione, guarì miracolosamente, dando poi il via ad una prodigiosa attività: fondò scuole nei sobborghi di Amiens, poi in Fiandra e nella provincia belga dell’Hainaut. E qui l’attendeva un’amara sorpresa: il vescovo di Amiens, dando retta a voci calunniose, le ordinò di lasciare la sua casa. Tutta la comunità allora la seguì installandosi in Belgio, a Namur, dove si riorganizzò sotto la protezione del vescovo Pirani de la Gaude. Da allora le case della congregazione, conosciuta come “Suore di Nostra Signora di Namur”, si moltiplicarono in Belgio e successivamente in Olanda e Germania. La Billiart, grande propagatrice del culto del Sacro Cuore, fu favorita da speciali doni come estasi e miracoli. Morì a Namur l’8 aprile 1816. Beatificata nel 1906, fu canonizzata da Paolo VI il 22 giugno 1969.

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