Un'insegnante
chiese agli scolari della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui
sentissero di ringraziare il Signore. Pensò quanto poco di cui essere grati in
realtà avessero questi bambini provenienti da quartieri poveri. Ma sapeva che
quasi tutti avrebbero disegnato panettoni o tavole imbandite.
L'insegnante fu
colta di sorpresa dal disegno consegnato da Tino: una semplice mano disegnata
in maniera infantile. Ma la mano di chi?
La classe rimase
affascinata dall'immagine astratta. "Secondo me è la mano di Dio che ci
porta da mangiare" disse un bambino. "Un contadino" disse un
altro, "perché alleva i polli e le patatine fritte".Mentre gli altri erano al lavoro, l'insegnante si chinò sul banco di Tino e domandò di chi fosse la mano. "E' la tua mano, maestra" mormorò il bambino.
Si rammentò che tutte le sere prendeva per mano Tino, che era il più piccolo e lo accompagnava all'uscita. Lo faceva anche con altri bambini, ma per Tino voleva dire molto.
“Se Dio non avesse le tue mani, non avrei le
sue carezze!”
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