"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

mercoledì 29 luglio 2015

Beethoven e i giovani d’oggi …


Cesare Tiroli ci racconta la sua esperienza con la musica

Non tutti lo sanno, ma nella parrocchia di Santa Veronica a La Tina vive un grande talento della musica. Parliamo di Cesare Tiroli, volto noto in parrocchia per la sua presenza tra i bassi del coro, ma forse meno conosciuto per lo studio del pianoforte, in cui senza dubbio eccelle. Abbiamo approfittato della sua disponibilità per offrire ai lettori l’occasione di conoscerlo meglio.


Ciao Cesare, sappiamo che la tua passione per la musica non è nata in “tenera età”, raccontaci come hai incontrato questo “amore” …

Ciao! Sì in effetti ho iniziato a suonare a 13 anni. Prima di allora non amavo la musica. Un giorno  mio padre ha comprato una tastiera e così, per caso, ho cominciato a suonare da solo, utilizzando da subito entrambe le mani. Questa è stata la “rampa di lancio” per continuare a studiare con un maestro. Alla fine sono passato dall’indifferenza verso la musica al fare dei master class all’estero. Mai dire mai.

Quando ti diplomerai?

Il prossimo anno con un lungo ed impegnativo programma.

Quindi in soli otto anni concludi gli studi? Quanti anni ci vogliono in media?

Beh! In teoria ci vogliono dieci anni di conservatorio, più il tempo per preparare l’esame d’ammissione.

Hai mai pensato di “gettare la spugna”? Quali difficoltà hai incontrato?

Sì, molte volte ho pensato di mollare. Inizialmente non avevo difficoltà. Poi, durante le scuole superiori, ho dovuto cominciare ad andare due o tre volte a settimana a Perugia per le lezioni, che occupavano tutto il pomeriggio, che si aggiungevano alle ore che dovevo comunque dedicare allo strumento per mantenere il livello richiesto nonché ai compiti di scuola.

Ora alcune domande un po’ più leggere: se non studiassi musica, cosa faresti?

Il personal trainer.

Il tuo compositore preferito?

Ce ne sono tre che amo particolarmente: Beethoven, Brahms e Liszt.

Se potessi vivere in un’altra epoca, quale sarebbe?

Direi la metà dell’800 a Parigi, punto di convergenza dei maggiori artisti.

Come definiresti il tuo rapporto con la musica?

Travolgente, nel bene e nel male.

Il film musicale più bello, secondo te?

Les miserables.

Se dovessi andare su un’isola deserta, quali spartiti porteresti con te?

Senz’altro porterei il V° concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, gli Intermezzi di Brahms e … un manuale di sopravvivenza!

La terza mi sembra la scelta migliore. Scherzi a parte, ora cosa fai? Prospettive future?

Sto preparando i brani per il diploma e per alcune esibizioni. Al momento lavoro part time, ma soprattutto mi piace trovare tempo per leggere, andare in palestra e stare con gli amici. In futuro vorrei avere una vita serena e … piena di musica!!!

Allora non possiamo far altro che farti un grande “in bocca al lupo”!

Crepi! Grazie per l’intervista!

Nessun commento:

Posta un commento