Cesare Tiroli ci racconta la sua esperienza con la
musica
Non tutti lo
sanno, ma nella parrocchia di Santa Veronica a La Tina vive un grande talento
della musica. Parliamo di Cesare Tiroli, volto noto in parrocchia per la sua
presenza tra i bassi del coro, ma forse meno conosciuto per lo studio del
pianoforte, in cui senza dubbio eccelle. Abbiamo approfittato della sua
disponibilità per offrire ai lettori l’occasione di conoscerlo meglio.
Ciao Cesare, sappiamo che la tua passione per la
musica non è nata in “tenera età”, raccontaci come hai incontrato questo
“amore” …
Ciao! Sì in
effetti ho iniziato a suonare a 13 anni. Prima di allora non amavo la musica.
Un giorno mio padre ha comprato una
tastiera e così, per caso, ho cominciato a suonare da solo, utilizzando da
subito entrambe le mani. Questa è stata la “rampa di lancio” per continuare a
studiare con un maestro. Alla fine sono passato dall’indifferenza verso la
musica al fare dei master class all’estero. Mai dire mai.
Quando ti diplomerai?
Il prossimo anno
con un lungo ed impegnativo programma.
Quindi in soli otto anni concludi gli studi? Quanti
anni ci vogliono in media?
Beh! In teoria
ci vogliono dieci anni di conservatorio, più il tempo per preparare l’esame
d’ammissione.
Hai mai pensato di “gettare la spugna”? Quali
difficoltà hai incontrato?
Sì, molte volte
ho pensato di mollare. Inizialmente non avevo difficoltà. Poi, durante le
scuole superiori, ho dovuto cominciare ad andare due o tre volte a settimana a
Perugia per le lezioni, che occupavano tutto il pomeriggio, che si aggiungevano
alle ore che dovevo comunque dedicare allo strumento per mantenere il livello
richiesto nonché ai compiti di scuola.
Ora alcune domande un po’ più leggere: se non
studiassi musica, cosa faresti?
Il personal
trainer.
Il tuo compositore preferito?
Ce ne sono tre
che amo particolarmente: Beethoven, Brahms e Liszt.
Se potessi vivere in un’altra epoca, quale sarebbe?
Direi la metà
dell’800 a Parigi, punto di convergenza dei maggiori artisti.
Come definiresti il tuo rapporto con la musica?
Travolgente, nel
bene e nel male.
Il film musicale più bello, secondo te?
Les miserables.
Se dovessi andare su un’isola deserta, quali spartiti
porteresti con te?
Senz’altro
porterei il V° concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, gli Intermezzi
di Brahms e … un manuale di sopravvivenza!
La terza mi sembra la scelta migliore. Scherzi a
parte, ora cosa fai? Prospettive future?
Sto preparando i
brani per il diploma e per alcune esibizioni. Al momento lavoro part time, ma
soprattutto mi piace trovare tempo per leggere, andare in palestra e stare con
gli amici. In futuro vorrei avere una vita serena e … piena di musica!!!
Allora non possiamo far altro che farti un grande “in
bocca al lupo”!
Crepi! Grazie
per l’intervista!
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