Parroco, religioso, formatore e riformatore, Pietro Fourier nacque nel 1565 a Mirecourt, in Lorena. Avendo rivelato fin dal piccolo notevoli doti di intelligenza, fu mandato dal padre a studiare all’università di Pont-à-Mousson, sotto la guida dei Gesuiti. Era diventato un modello per gli studenti, tanto che diverse famiglie nobili gli affidarono la sorveglianza dei loro figli. La peste nel 1858 disperse gli allievi dell’università e Pietro entrò fra i Canonici Regolari dell’abbazia di Chamousey, che era in piena decadenza, e lì fu fatto oggetto di vessazioni da parte degli anziani, la cui vita sregolata contrastava con il fervore del novizio Pietro.
Fu comunque ordinato prete e, nuovamente ostacolato nei suoi tentativi di riforma, accettò la parrocchia di Mattaincourt, che non godeva buona fama, ma che sotto la sua guida cambiò radicalmente: il santo aveva il carisma della predicazione ed era sempre pronto a visitare la scuola dei fanciulli, i malati (che talvolta guariva con la sola benedizione) e i tuguri dei poveri, dando l’esempio di una povertà radicale e di uno spirito di penitenza senza uguali (dormiva due-tre ore per notte coricato per terra avendo per cuscino un libro). Il suo capolavoro, nei 40 anni in cui rimase parroco, fu la fondazione delle Canonichesse regolari della Congregazione di Nostra Signora per l’educazione gratuita della gioventù povera, che in pochi anni sciamarono in una cinquantina di paesi.
Incaricato di riformare vecchie abbazie in cui si ripetevano da tempo abusi, egli preferì fondare una nuova congregazione, i Canonici regolari del Nostro Salvatore, di cui fu eletto superiore. Per sorvegliare la disciplina delle due istituzioni, percorse tutta la Lorena, che però fu poi teatro di guerre che costrinsero il santo a rifugiarsi a Gray, nella Franca Contea allora sottomessa alla Spagna, e lì morì il 9 dicembre 1640. Beatificato da Benedetto XIII, fu canonizzato da Leone XIII il 27 maggio 1897.
Nessun commento:
Posta un commento