"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
sabato 20 dicembre 2014
Santo del giorno
Vincenzo Romano è il primo parroco italiano del clero secolare elevato agli onori degli altari. Nato nel 1751 a Torre del Greco da una famiglia modesta ma ricca di fede, sui 14 anni voleva consacrarsi al Signore seguendo l’esempio del fratello Pietro che era entrato nella congregazione dei Dottrinari. Inizialmente la sua domanda di frequentare il seminario fu contrastata, ma poi venne accolta. Durante gli studi, nei quali diede ottima prova, ebbe occasione di ascoltare le prediche di S. Alfonso M. de’ Liguori. Ordinato sacerdote nel 1775, tornò nella casa paterna di Torre del Greco, dalla quale non mosse più e nella quale è tuttora conservata la stanza che occupò fino alla morte. Pieno di fervore apostolico, aprì una scuola per ragazzi, che poi con l’autorizzazione del vescovo fu estesa agli aspiranti al sacerdozio; svolse con zelo e con totale disinteresse vari ministeri e fu particolarmente assiduo nella predicazione. Si iscrisse alla congregazione napoletana della “Conferenza per le missioni popolari” e ogni giorno faceva catechismo in parrocchia; poi istituì la “sciavica”, cioè la predicazione all’aperto che si concludeva in chiesa. Quando, nel 1794, una eruzione del Vesuvio devastò il paese distruggendo la chiesa parrocchiale della S. Croce, egli si impegnò attivamente nella sua ricostruzione, che si sarebbe conclusa nel 1827. Instancabile in ogni forma di attività pastorale, dormiva non più di cinque ore e riceveva i bisognosi in qualunque ora del giorno e della notte. Si devono inoltre a lui il ”Rosario meditato”, il ritiro spirituale al clero ogni primo lunedì del mese e la propagazione della devozione al Sacro Cuore. Curò in particolare l’assistenza spirituale ai pescatori di corallo che costituivano la maggioranza della popolazione maschile del paese. Don Vincenzo morì il 20 dicembre 1831 per una polmonite. Fu beatificato nel 1963 da Paolo VI, che lo definì «precursore della carità sociale nella Chiesa dei nostri giorni».
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