"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
sabato 7 marzo 2015
Santo del giorno
Perpetua e Felicita sono due africane martirizzate durante la persecuzione di Settimio Severo il 7 marzo del 203 nell’arena di Cartagine. Perpetua, figlia di un nobile pagano, aveva 22 anni ed era madre di un bimbo ancora in fasce; Felicita, la sua giovane schiava, diede alla luce in carcere una bambina e questo parto le permise di partecipare al martirio. Furono incarcerate entrambe con i santi Saturnino, Revocato e Secondulo e poiché erano tutti catecumeni furono battezzati in prigione. Ad essi si unì il loro catechista, Saturo. Eccetto Secondulo, che morì in prigione, tutti furono sottoposti a percosse, esposti alle belve e poi decapitati per la fede. Conosciamo alcuni fatti accaduti durante la prigionia perché Perpetua li annotò su un diario che ci fu tramandato come La Passione delle sante Perpetua e Felicita e che fu arricchito e ordinato addirittura da Tertulliano, il grande scrittore dell’epoca. Sappiamo tra l’altro che il padre di Perpetua, disperato, cercò diverse volte di convincerla ad apostatare, arrivando a schiaffeggiarla davanti al suo rifiuto. I martiri vollero porre fine alla loro vita scambiandosi il bacio di pace e al popolo parlarono con la solita franchezza, dicendosi felici di morire per la loro fede. Di fronte a tanta fortezza d’animo, numerose persone si convertirono. Per primi furono uccisi gli uomini, legati a un palo ed esposti ai morsi di un leopardo e di un orso; poi toccò alle donne le quali, dopo essere state prese a cornate da una mucca infuriata, mentre si tenevano per mano furono portate al centro dell’arena per essere sottoposte al taglio della gola. Il racconto del loro martirio si diffuse in tutto il mondo, unendo le due sante nella devozione popolare. Sulla tomba di questi eroici testimoni fu eretta la “basilica Maiorum” in cui S. Agostino, vescovo di Ippona, tenne molte omelie al popolo. Perpetua e Felicita furono ricordate anche a Roma nella Depositio Martyrum al 7 marzo e i loro nomi vennero inseriti nel canone della Messa.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento