"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013
giovedì 12 marzo 2015
Santo del giorno
Colui che Pio XII chiamò «grande apostolo di carità, padre dei poveri, insigne benefattore dell’umanità afflitta» nacque a Pontecurone (diocesi di Tortona) il 23 giugno 1872. A 13 anni fu ammesso tra i Frati Minori di Voghera, ma dopo pochi mesi una polmonite lo costrinse a rientrare in famiglia. Ristabilitosi, nel 1886 per interessamento del parroco fu accolto a Torino nell’Oratorio salesiano, vivente ancora Don Bosco. L’impronta ricevuta dal santo non si cancellerà mai dal suo animo, spingendolo a occuparsi della gioventù. Dopo tre anni però, anziché farsi Salesiano, entrò in seminario a Tortona, dove poté continuare gli studi e pagare la retta lavorando come sagrestano e alloggiando in una stanzetta situata sopra il duomo. Lì scoprì la sua definitiva vocazione, cominciando ad occuparsi di un bambino che era stato allontanato dalla scuola di catechismo; a quello se ne aggiunsero altri, e così nel 1892 il giovane chierico inaugurò un oratorio dedicato a S. Luigi e l’anno dopo un collegio, subito frequentato da un centinaio di ragazzi. Il 13 aprile 1895 fu ordinato sacerdote e si dedicò alla predicazione, alle visite ai poveri e ai malati, alla lotta contro la massoneria e alla diffusione della buona stampa. In occasione del terremoto di Messina (1908), fu eletto da Pio X vicario generale di quella diocesi, prestandosi a tutti i soccorsi e raccogliendo gli orfani che inviava nei suoi istituti Lo stesso fece nel 1915 per i terremotati della Marsica. Per la direzione delle sue opere fondò la congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità. Inoltre, per sostenerne l’apostolato con la preghiera, diede vita agli Eremiti della Divina Provvidenza e alle Suore Sacramentine, accogliendovi anche persone cieche. Mandò i suoi figli e le sue figlie in Brasile, in Argentina e in Palestina organizzandovi scuole, colonie agricole, parrocchie, orfanotrofi, case di carità dette “Piccolo Cottolengo”. Don Orione morì a San Remo il 12 marzo 1940. Giovanni Paolo II lo beatificò nel 1980 e lo canonizzò il 16 maggio 2004.
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