"Il segreto della vita cristiana è l'amore. Solo l'amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori." Papa Francesco 8/10/2013

domenica 9 agosto 2015

Noi siamo dèi


In Gv 10, 34 troviamo Gesù che disputando con i Giudei dice: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi?» riprendendo alla lettera il salmo 81, 6, ben conosciuto dai suoi interlocutori. Rendiamoci conto, carissimi fratelli, quale sublimità è l’anima dell’uomo, capace di accogliere Dio e divenire sua Dimora. L’anima di chi è giusto e vive unito a Dio è piena di delizia, tanto che il Signore arriva a dire di dilettarsi sul globo terrestre, ponendo le sue delizie tra i figli dell’uomo (cfr Pr 8, 31). E’ talmente sublime la grandezza e la bellezza dell’anima, che l’intelligenza dell’uomo non può comunque arrivare a comprenderla, l’anima che abita in noi ci supera e non ne conosciamo fino in fondo la portata e le possibilità. Se provassimo realmente a rientrare in noi stessi e ad abitare di tanto in tanto nella nostra “cella interiore”, sperimenteremmo che veramente il Signore ci ha creati a Sua immagine e somiglianza. Eppure l’uomo, malato di esteriorità e spesso completamente ottuso alla vita dello spirito lascia disabitato il suo Spirito accontentandosi di vivere in maniera monotona ed abbastanza animale la sua esistenza. Recitava una famosa canzone di Renato Zero rivolgendosi all’uomo “muori schiavo ed eri un re”. In realtà noi siamo più che re, siamo dèi, in quanto Dio ci chiama a partecipare, fin da questa vita, alla Sua divinità. Nelle nostre anime, sporcate dall’indifferenza e dal peccato, Dio continua ad essere presente, ma la Sua luce è ottenebrata, coperta da una nube oscura. C’è un modo infallibile per fare pulizia e ordine e far di nuovo risplendere la presenza del Signore e la Sua grazia. La preghiera; non intesa come meccanica ripetizione di formule, ma come dialogo amoroso con Dio. Non può intendersi preghiera quella che sciorina parole senza pensare al loro contenuto e significato; non può considerarsi preghiera quella che non considera con chi parla (nientemeno che con Dio); questa non è preghiera! È un semplice muovere le labbra che non ci dischiude al rapporto interiore di amore con Dio. Cari fratelli, ricordiamoci chi siamo, quanto valiamo e verso quale metà stiamo camminando. Buon lavoro interiore a tutti!

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